giovedì 29 luglio 2010

Morte

Due  militari  italiani colpiti da un ordigno artigianale a 20 km da Herat.

È ancora un Ied , un ordigno improvvisato , a seminare la morte tra i militari italiani in Afghanistan. Oggi l’esplosione non ha però sorpreso i soldati in pattuglia su un blindato, ma mentre erano a piedi occupati a perlustrare una zona vicino ad Herat dopo avere appena disinnescato un’altra bomba. Lievemente ferita anche una soldatessa. L’escalation di violenza che sta investendo il Paese, dunque, non risparmia la zona Ovest, quella guidata dagli Alpini. Tante le attestazioni di cordoglio, dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano al premier Silvio Berlusconi.
Il fatto è avvenuto nel pomeriggio, in una zona a circa 8 km dal centro di Herat. La polizia afgana individua la presenza di una bomba rudimentale e, come avviene in questi casi, chiede l’intervento degli specialisti artificieri degli Alpini. Parte quindi un team del 3/o reggimento Genio, specializzato nella rimozione di ordigni esplosivi improvvisati: un dispositivo composto da 36 militari su 8 veicoli blindati Lince, uno dei quali in versione ambulanza. Gli artificieri disinnescano la bomba, ma mentre perlustrano a piedi la zona circostante per accertare l’eventuale presenza di altri ordigni, il primo maresciallo Mauro Gigli, di 41 anni, ed il caporal maggiore capo Pierdavide De Cillis, di 33, vengono investiti ed uccisi da una forte esplosione. A seguito dello scoppio riporta lievi escoriazioni anche una soldatessa, il capitano Federica Luciani. Si parla anche di due afgani morti, ma il comando italiano riporta solo il ferimento lieve di un civile.
Un’inchiesta è tuttora in corso per accertare la dinamica di quanto accaduto ma è ancora presto per ipotizzare una trappola. Quello che è certo è che gli Ied costituiscono la principale minaccia nell’Ovest, per i militari italiani, ma anche per forze armate e civili afgani. Negli ultimi giorni, nella zona di Shindand, gli specialisti degli Alpini, insieme alle forze di sicurezza afgane, hanno disinnescato quattro ordigni esplosivi improvvisati. Si tratta di un impegno quotidiano per gli artificieri del contingente che si servono di mezzi blindati, robot telecomandati, cani, pinze e strumenti sofisticati per disinnescare in sicurezza. Ma l’imprevisto, il pericolo, è sempre in agguato in operazioni del genere, pur affidate a uomini di grandissima esperienza. Le due vittime, infatti, avevano al loro attivo numerose missioni all’estero durante le quali avevano effettuato un elevato numero di interventi di disinnesco di ordigni esplosivi.
( notizie tratte dalla Stampa)

Il mio blog osserverà una giornata di lutto per onorare i caduti in Afghanistan.

Invio le mie più sentite condoglianze ai familiari delle vittime.

3 commenti:

  1. ça ne finira donc jamais ??? quand les
    hommes auront compris ce que les femmes
    savent depuis toujours, il n'y aura plus
    de guerre !
    bisous Elettra

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  2. Hi B.S. mi unisco a te nel fare le condoglianze ai familiari dei caduti.

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  3. Dag Electra
    Vanzelfsprekend sluit ik mij ook aan bij het medeleven van de gevallenen.
    En wil ik steun betuigen aan de families.

    Ook wil ik u gelijkertijd bedanken voor het bezoeken van mijn blog, en de mooie woorden erbij.
    Dank u wel.
    Lieve groetjes,
    Joke.

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