martedì 22 febbraio 2011

Chiamami ancora amore

Roberto Vecchioni è il vincitore
del 61° Festival di Sanremo,
con “Chiamami ancora amore”.

Grazie professore!!!!!!!

lunedì 21 febbraio 2011

Mondiali di sci alpino 2011

  
I campionati mondiali di sci alpino 2011 si sono tenuti in Germania, a Garmisch-Partenkirchen, dal 7 al 20 febbraio 2011. Sono sei le medaglie che i nostri azzurri hanno brillantemente conquistato: 
 Christof Innerhofer
medaglia d'oro nel supergigante
medaglia d'argento nella supercombinata
medaglia di bronzo nella discesa libera
Peter Fill
conquista il bronzo in supergigante

Federica Brignone
medaglia d'argento nello slalom gigante
Manfred Moelgg
medaglia di bronzo nello slalom

Grande Italia

domenica 20 febbraio 2011

Buon Carnevale



Ferruccio Soleri da cinquant'anni
nei teatri italiani e del mondo
veste la maschera di Arlecchino

sabato 19 febbraio 2011

Roberto Benigni

Roberto Benigni  nasce a Castiglion Fiorentino il 27 ottobre 1952. E'  attore, comico, regista e sceneggiatore . Nel 1983 durante le riprese di "Tu mi turbi "conosce l'attrice cesenate Nicoletta Braschi che diventerà sua moglie il 26 dicembre 1991 con una cerimonia privata, da quel momento l'attrice sarà praticamente onnipresente in tutti i film diretti dal marito.
Fra i numerosi riconoscimenti per il suo lavoro, vanta il ricevimento del premio Oscar per il film La vita è bella, come attore protagonista, e la candidatura al Premio Nobel per la letteratura 2007  per l'impegno profuso in favore della diffusione della Divina Commedia di Dante Alighieri
Noto e popolare monologhista teatrale, dalla comicità ironica e dissacrante, è diventato un personaggio pubblico tra i più noti in Italia e nel mondo.

" La vita è bella" riceve sette nomination all'edizione degli Oscar del 1999, portandone a casa tre : quello per la miglior colonna sonora al maestro Nicola Piovani, quello come miglior film straniero e quello per il  miglior attore protagonista.
Memorabile fu il momento della consegna del premio da parte di Sofia Loren. Annunciato dalla Loren con la celebre frase "and the Oscar goes to... Robbertoo!", l'attore toscano balzò sui braccioli e gli schienali delle sedie della sala e raggiunse il palco passando sopra le teste dei divi di Hollywood presenti, suscitando clamore e divertendo ampiamente il pubblico americano, abituato alla formalità della notte degli Oscar.
Nel 2002 con Pinocchio ottiene un discreto successo, di questo film  firma la regia, la sceneggiatura  e la produzione. Si tratta del film più costoso della storia del cinema italiano.
Benigni viene preso di mira ancora una volta da parte della critica. Una polemica nasce dalla scelta di Benigni di non aver incluso sui manifesti il nome del creatore di Pinocchio Carlo Collodi. La risposta del comico sarà: "Collodi è un'assenza che più presenza non si può, è come dire che la Bibbia è tratto dall'omonimo romanzo di Dio. Tutti al mondo sanno che Pinocchio è di Collodi".

Tornando ad oggi, per chi se la fosse persa vi invito a visionare i video che seguiranno sulla esibizione a Sanremo di Roberto che  si presenta all'Ariston cavalcando un cavallo bianco e intrattiene il pubblico per più di 45 minuti, narrando la storia dell'Unità d'Italia, dell'Inno di Mameli,della bandiera italiana. Chiude cantando l'inno nazionale  senza accompagnamento.







Grazie Roberto

giovedì 17 febbraio 2011

" Sherlock Holmes "




Sherlock Holmes è un personaggio letterario creato da Sir Arthur Conan Doyle alla fine del XIX secolo.
Le  sue avventure sono raccontate, nella loro quasi totalità, dal suo amico e biografo, dottor John Watson, una sorta di alter ego dello stesso Conan Doyle (anch'egli laureato in medicina), che così lo descrive
:
« ... il suo sguardo era acuto e penetrante; e il naso sottile aquilino conferiva alla sua espressione un'aria vigile e decisa. Il mento era prominente e squadrato, tipico dell'uomo d'azione. Le mani, invariabilmente macchiate d'inchiostro e di scoloriture provocate dagli acidi, possedevano un tocco straordinariamente delicato, come ebbi spesso occasione di notare quando lo osservavo maneggiare i fragili strumenti della sua filosofia. »
Comparso in quattro romanzi e cinquantasei racconti, il personaggio è assurto al ruolo di icona della letteratura gialla, superando di gran lunga la fama del suo stesso creatore. Conan Doyle riversa nelle sue storie anche la sua passione per la letteratura del terrore e del mistero.
Il detective ideato da Arthur Conan Doyle è il personaggio letterario protagonista del maggior numero di film e molti sono gli attori che lo hanno interpretato. Tuttavia il volto cinematografico di Holmes è per tutti quello di Basil Rathbone, che con Nigel Bruce nella parte di Watson, è stato protagonista tra il 1939 e il 1946  di ben 14 pellicole.

 Nutriva, , una certa diffidenza sulle tecniche investigative di Scotland Yard, divertendosi alle spalle dell'Ispettore Lestrade pur aiutandolo soprattutto per soddisfazione personale.Ogni volta che era in uno stato di inattività, per combatterne la depressione e mantenere la sua mente in movimento, faceva uso di cocaina o morfina. Successivamente tale dipendenza sarà sostituita dalla pipa (anche in questo con un certo disappunto da parte di Watson, perché arrivava, soprattutto per le indagini più complesse, ad affumicare completamente il soggiorno del loro appartamento).
«  Sherlock Holmes tolse dalla mensola del caminetto una bottiglia e una siringa ipodermica da un lucido astuccio di marocchino. Con dita lunghe, bianche e nervose, fissò all'estremità della siringa l'ago sottile e si rimboccò la manica sinistra della camicia. I suoi occhi si posarono per qualche attimo pensierosi sull'avambraccio e sul polso solcati di tendini e tutti punteggiati e segnati da innumerevoli punture. Infine si conficcò nella carne la punta acuminata, premette sul minuscolo stantuffo, poi, con un profondo sospiro di soddisfazione, ricadde a sedere nella poltrona di velluto. »
«  Sherlock Holmes tolse dalla mensola del caminetto una bottiglia e una siringa ipodermica da un lucido astuccio di marocchino. Con dita lunghe, bianche e nervose, fissò all'estremità della siringa l'ago sottile e si rimboccò la manica sinistra della camicia. I suoi occhi si posarono per qualche attimo pensierosi sull'avambraccio e sul polso solcati di tendini e tutti punteggiati e segnati da innumerevoli punture. Infine si conficcò nella carne la punta acuminata, premette sul minuscolo stantuffo, poi, con un profondo sospiro di soddisfazione, ricadde a sedere nella poltrona di velluto. »

Il detective di Baker Street fu il primo, se non ad applicare effettivamente, a rendere popolare la criminologia criminologia , cioè l'applicazione del metodo scientifico alle investigazioni criminali.
Poneva alla base una certa differenza tra l'osservazione dei particolari e la deduzione. Erano due aspetti distinti, poiché l'osservazione portava ad alcune preliminari conclusioni, ma solo con la conoscenza di alcuni aspetti della vicenda si potevano trarre delle deduzioni definitive. Tale metodo deriva direttamente da quello del dott. Joseph Bell, insegnante di Conan Doyle, che nella diagnosi medica propugnava prima l'attenta osservazione dei dettagli, poi la conclusione basata sulla raccolta di prove inoppugnabili.
Il metodo di Holmes era spesso basato sulla raccolta sul campo delle prove e degli indizi.Infine poneva una certa, importante differenza tra il guardare e l'osservare: nella prima attività tutti erano certamente bravi, ma solo l'abilità di cogliere i particolari poteva essere affinata con l'abitudine e l'esercizio.
In sintesi questo era Holmes: una personalità asciutta e scattante che portò a livelli elevati l'attività investigativa nella letteratura, divenendo,  un punto di riferimento per i giallistidel mondo intero. 
Celebre frase di Holmes:
"Quando hai eliminato l'impossibile, qualsiasi cosa resti, per quanto improbabile, deve essere la verità."
Il detective ideato da Arthur Conan Doyle è il personaggio letterario protagonista del maggior numero di film e molti sono gli attori che lo hanno interpretato. Tuttavia il volto cinematografico di Holmes è per tutti quello di  Basil Rathbone, che con Nigel Bruce nella parte di Watson, è stato protagonista tra il 1039 e il 1946 di ben 14 pellicole.


Il modo di dire più tipico attribuito ad Holmes è la frase «Elementare, Watson!»
(Elementary, my dear Watson!), quando egli spiega, con una certa sufficienza, all'amico medico la soluzione di un caso. In realtà questa celebre frase non è mai stata pronunciata. 
La classica immagine in cui il detective indossa il deerstalker (il cappellino da cacciatore) e fuma la pipa calabash (la caratteristica pipa ricurva a forma di proboscide) è a sua volta apocrifa: soltanto in un racconto Watson fa riferimento a un "berretto di stoffa aderente", ma non al deerstalker. In nessuna avventura si trova invece traccia della pipa calabash, mentre Holmes fuma indifferentemente pipa, sigari e sigarette. 
Insomma, sia la frase sia la pipa e il cappello, divenuti per il grande pubblico gli elementi distintivi di Sherlock Holmes, sono in realtà apocrifi, invenzioni posteriori, in genere di origine teatrale, riprese poi dal cinema. Fu l'attore americano William Gillette, uno dei primi e più celebri interpreti del detective, a mettere il deerstalker in testa all'eroe e la pipa ricurva in mano, anche se effettivamente era stato l'illustratore Sidney Paget  il primo a disegnarlo con il caratteristico cappello da cacciatore. Gillette portò Holmes sul palco per oltre 1300 volte, interpretandolo inoltre in un film muto e nel primo dramma radiofonico dedicato al detective di Baker Street.
Holmes e Watson (da The Greek Interpreter; illustrazione di Sidney Paget.
La più famosa illustrazione di Sidney Paget pubblicata sulla rivista britannica Strand Magazine.  
 
Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...