mercoledì 30 marzo 2011

L'ametista


Formazione- L'ametista è una varietà viola del quarzo, il suo colore porpora è determinato dalla presenza di ossido di ferro nella sua composizione
chimica, sebbene in quantità insignificante.
Questo minerale si trova in cavità di rocce vulcaniche a forma di geode, rivestite interiormente da una  infinità di cristalli prismatici con tonalità dal rosso al viola.

 Giacimenti - L'ametista si trova in depositi alluviati e, più comunemente, in geodi, cavità o piccole grotte che presentano l'interno completamente ricoperto di cristalli. In Brasile sono state trovate geodi di più di due metri di altezza. L'ametista dell'Uruguay è a sua volta molto apprezzata per il colore viola scuro e l'intensa luminosità. Altri giacimenti importanti sono localizzati negli Urali ( Russia ), in Madagascar e in Australia.

Utilizzo- possiamo considerare l'ametista come il minerale più utilizzato nelle decorazioni, nel collezionismo, in bigiotteria e gioielleria. Per il suo forte colore viola, l'intensa lucentezza e la concentrazione dei suoi cristalli, è uno dei minerali più ammirati e richiesti.
Il taglio più comune per l'ametista è a sfaccettature, che permettono di ottenere
meravigliose pietre per la gioielleria.

Curiosità- L'ametista può essere trattata in forno ad alte temperature per cambiarne il colore da viola a giallo rossastro ( quarzo citrino ). 

martedì 22 marzo 2011

Le Cirque du Soleil


Il Cirque du Soleil è un noto circo che si distingue dagli altri circhi per l'assenza di numeri circensi che utilizzino animali, dedicando il suo palco a artisti di mimo, acrobati, giocolieri, generalmente numeri di grande rilevanza artistica.

Fondato nel 1984 a Montreal, dove nella zona del porto è tutt'ora basata la sede mondiale della compagnia, da un ex-mangiatore di fuoco allora 23enne Guy Laliberté .
Ha circa 3800 dipendenti, che animano attualmente 8 spettacoli in tournée con tendoni in tutto il mondo, e altri 7 spettacoli stabili, ognuno con differenti tematiche.
Gli spettacoli del Cirque du Soleil sono concepiti come un unicum, con una trama centrale da cui si dipanano diverse scene, e non come un semplice susseguirsi di scene atletiche o circensi, che possono anche differire da una replica all'altra dello stesso show, data la presenza di numerosi ospiti che eseguono la loro performance.
Generalmente sono i pagliacci a ricoprire questo ruolo di ospiti, e, in conseguenza a ciò, ogni data varia e lo show si evolve nel tempo.
I fondatori del circo hanno preso alcuni esercizi tradizionali, aggiungendoli o modificandone l'esecuzione. Sono ad esempio state introdotte delle corde elastiche negli esercizi aerei, mentre il trampolino elastico è stato potenziato: queste caratteristiche sono state nel tempo adottate anche da altri circhi di stampo tradizionale.

Molti dei numeri e degli artisti provengono da diverse scuole circensi, ad esempio la scuola russa o cinese, e sono poi stati assimilati allo stile dello stesso Cirque du Soleil.
 La parte musicale degli spettacoli (prodotta in esclusiva per gli stessi) è totalmente diversa da quella dei circhi di stampo tradizionale.

Le colonne sonore di ogni show sono rigorosamente eseguite sempre dal vivo e quindi completamente differenti una dall'altra anche nello stile e negli strumenti musicali utilizzati per dare l'atmosfera voluta: abbondanza di percussioni per Dralion, stile italiano che ricorda Rota e i suoi lavori per Fellini, Morricone, Vivaldi e Mancini, fisarmoniche e violini in Alegria, sassofoni e pianoforti per Zumanity; gli spunti vengono attinti da tutti i generi musicali, world music, tango, new age.
Inoltre, le colonne sonore sono anche registrate su CD venduti al pubblico; quello di maggiore successo è stato Alegria, contenente l'omonimo famoso brano trilingue.
Il Cirque du Soleil fa le sue apparizioni ogni anno, dalla sua fondazione, in numerose manifestazioni o in spettacoli televisivi di tutto il mondo. È stato presente alle cerimonie di apertura e chiusura dei XX Giochi olimpici invernali di Torino, ma sono stati presenti anche sul palco dell'Oscar, con estratti dei loro numerosi show, nel 2002, e hanno aperto la finale dell'Eurofestival 2009 a Mosca.
















                                                                                                          ( Le immagini sono state tratte dal web)
Allegria!!!!!!!!!!!

sabato 19 marzo 2011

La centrale Montemartini

La storia del nuovo polo espositivo dei Musei Capitolini nella ex Centrale Termoelettrica Giovanni Montemartini, straordinario esempio di archeologia industriale riconvertito in sede museale, ha avuto inizio nel 1997 con il trasferimento di centinaia di sculture in occasione della ristrutturazione di ampi settori del complesso capitolino.
Per liberare gli spazi del Museo del Palazzo dei Conservatori, Museo Nuovo e Braccio Nuovo mantenendo accessibili al pubblico le opere, è stata infatti allestita nel 1997 negli ambienti ristrutturati della prima centrale elettrica pubblica romana una mostra dal titolo “Le macchine e gli dei”, accostando due mondi diametralmente opposti come l'archeologia classica e l'archeologia industriale.
In un suggestivo gioco di contrasti accanto ai vecchi macchinari produttivi della centrale sono stati esposti capolavori della scultura antica e preziosi manufatti rinvenuti negli scavi della fine dell'Ottocento e degli anni Trenta del 1900, con la ricostruzione di grandi complessi monumentali e l’illustrazione dello sviluppo della città antica dall'età repubblicana fino alla tarda età imperiale.
L’adeguamento della sede a museo, il restauro delle macchine e la sezione didattica del settore archeo industriale sono stati realizzati dall’Acea.
Lo splendido spazio museale, inizialmente concepito come temporaneo, in occasione del rientro di una parte delle sculture in Campidoglio nel 2005, alla conclusione dei lavori di ristrutturazione, è stato confermato come sede permanente delle collezioni di più recente acquisizione dei Musei Capitolini.
Nei suoi spazi continua il lavoro di sperimentazione di nuove soluzioni espositive collegato alla ricerca scientifica sui reperti; l'accostamento di opere provenienti da uno stesso contesto consente anche di ripristinare il vincolo tra il museo e il tessuto urbano antico.
Il museo stesso è inserito all'interno di un più ampio progetto di riqualificazione della zona Ostiense Marconi, che prevede la riconversione in polo culturale dell'area di più antica industrializzazione della città di Roma (comprendente, oltre alla centrale elettrica Montemartini, il Mattatoio, il Gazometro, strutture portuali, l'ex Mira Lanza e gli ex Mercati Generali) con il definitivo assetto delle sedi universitarie di Roma Tre e la realizzazione della Città della Scienza.





















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