Pagine

Pagine

giovedì 17 marzo 2011

L' Unità d'Italia- I padri della patria

 Il 17 marzo 1861 a Torino viene proclamata l'unità nazionale e la città diventa la prima capitale d'Italia. 
 Vittorio Emanuele II di Savoia (Vittorio Emanuele Maria Alberto Eugenio Ferdinando Tommaso di Savoia; Torino, 14 marzo 1820 – Roma, 9 gennaio 1878) è stato l'ultimo re di Sardegna (dal 1849 al 1861) e il primo re d'Italia (dal 1861 al 1878). Egli, coadiuvato dal primo ministro Camillo Benso conte di Cavour, portò infatti a compimento il Risorgimento e il processo di unificazione italiana, guadagnandosi l'appellativo di "Padre della Patria".

Giuseppe Garibaldi (Nizza, 4 luglio 1807 – Isola di Caprera, 2 giugno 1882) è stato un generale, patriota e condottiero italiano. Noto anche con l'appellativo di Eroe dei due mondi per le sue imprese militari compiute sia in Europa, sia in America meridionale, è la figura più rilevante del Risorgimento ed uno dei personaggi storici italiani più celebri nel mondo. 
 Garibaldi ai primi di maggio del ’60 passava all’azione con i suoi Mille volontari.
Partiti da Genova, dopo una breve tappa nel porticciolo di Talamone, dove una piccola colonna lasciò Garibaldi per marciare direttamente su Roma, la spedizione raggiunse per mare la Sicilia occidentale e l’11 maggio sbarcò a Marsala. Garibaldi,  marciò verso l’interno con i suoi Mille, che rivestivano l’ormai leggendaria camicia rossa, rinforzati da "picciotti" cioè dai giovani contadini e braccianti che speravano in una riforma agraria che una volta per tutte eliminasse tanti soprusi ed ingiustizie.
In seguito l’entusiasmo dei contadini che miravano a impossessarsi delle terre demaniali, promesse dallo stesso Garibaldi, fu deluso perché Garibaldi e i politici della sinistra garibaldina e mazziniana volevano il successo militare della spedizione. Tra la fine di giugno e di luglio il generale, per il successo della spedizione, cominciò a stringere rapporti con i grandi proprietari terrieri, i quali, perché non cambiasse niente per loro, erano disposti ad assumere atteggiamenti liberali e favorevoli a Casa Savoia. 
Battuti i borbonici nella difficile battaglia di Calatafimi, il 15 maggio Garibaldi occupava Palermo e nel luglio batteva ancora le truppe regie a Milazzo, mentre il sovrano di Napoli tentava disperatamente di fermarlo, concedendo una tardiva Costituzione e affidando il governo a Liborio Romano. Una speranza vana e una fiducia mal riposta: il Romano, d’accordo con Cavour cercò di provocare in Napoli un moto di moderati monarchici, allo scopo di precedere Garibaldi alla liberazione del napoletano. Intanto Garibaldi, superato lo stretto di Messina, risaliva liberamente la Calabria mentre l’esercito borbonico si disfaceva e il 7 settembre entrava in Napoli; Francesco II si rifugiava allora a Gaeta, protetta ancora da una parte del suo esercito, nonstante il "tradimento" di buona parte dell'ufficialità. L'incontro del 26 ottobre, a Teano, tra Garibaldi e Vittorio Emanuele poneva fine alla spedizione di Garibaldi e di fatto assicurava alla dinastia sabauda il Regno delle due Sicilie.
 Camillo Paolo Filippo Giulio Benso, nobile dei Marchesi di Cavour, Conte di Cellarengo e di Isolabella, noto semplicemente come Conte di Cavour o Cavour (Torino, 10 agosto 1810 – Torino, 6 giugno 1861), è stato un politico e patriota italiano.
Fu ministro del Regno di Sardegna dal 1850 al 1852, Capo del governo dal 1852 al 1859 e dal 1860 al 1861. Lo stesso 1861, con la proclamazione del Regno d’Italia, divenne il primo Presidente del Consiglio del nuovo Stato e con tale carica morì.
Fu protagonista del Risorgimento come sostenitore delle idee liberali, del progresso civile ed economico, dell’anticlericalismo, dei movimenti nazionali e dell’espansionismo del Regno di Sardegna ai danni dell’Austria e dello Stato Pontificio.
In economia promosse il libero scambio, i grandi investimenti industriali (soprattutto in campo ferroviario) e la cooperazione fra pubblico e privato. In politica sostenne la promulgazione e la difesa dello Statuto albertino. Capo della Destra moderata, siglò un accordo (Connubio) con la Sinistra di Urbano Rattazzi, mirante alla realizzazione di riforme che escludessero le ali estreme del Parlamento.
Contrastò apertamente le idee repubblicane di Giuseppe Mazzini e spesso si trovò in urto con Giuseppe Garibaldi della cui azione temeva il potenziale rivoluzionario. In politica estera coltivò con abilità l’amicizia con la Francia grazie alla quale ottenne l’espansione territoriale del Piemonte in Italia settentrionale e in Toscana.
Benché non avesse un disegno di unità nazionale preordinato riuscì con successo a gestire gli eventi che portarono alla formazione del Regno d’Italia.
 Giuseppe Mazzini (Genova, 22 giugno 1805 – Pisa, 10 marzo 1872) è stato un patriota, politico e filosofo italiano.
Le sue idee e la sua azione politica contribuirono in maniera decisiva alla nascita dello Stato unitario italiano; le condanne subite in diversi tribunali d'Italia lo costrinsero però alla latitanza fino alla morte. Le teorie mazziniane furono di grande importanza nella definizione dei moderni movimenti europei per l'affermazione della democrazia attraverso la forma repubblicana dello Stato.
La sua attività rivoluzionaria lo costrinse a rifugiarsi in Francia, a Marsiglia, dove organizzò ne1 1831 un nuovo movimento politico chiamatoGiovine Italia il cui programma veniva pubblicato su un periodico al quale fu dato lo stesso nome. L'obiettivo di questa organizzazione era quello di trasformare l'Italia in una repubblica democratica unitaria, secondo i principi di libertà, indipendenza e unità, destituendo i governi dei precedenti Stati Preunitari. La Giovine Italia costituì uno dei momenti fondamentali nell'ambito del Risorgimento italiano.
Giuseppe Verdi è' un patriota convinto, è sostenitore dei moti risorgimentali (pare che durante l'occupazione austriaca la scritta "Viva V.E.R.D.I." venga letta come "Viva Vittorio Emanuele Re D' Italia"). Il Paese lo vuole, quasi a viva forza, membro del primo parlamento del Regno d'Italia , eletto come Deputato nel Collegio di Borgo San Donnino, l'attuale Fidenza e, successivamente, senatore a vita dal 1874. In altri termini egli rappresenta per molti Italiani la somma di tutti quei simboli che li hanno guidati all'unificazione nazionale contro l'oppressione straniera. Verdi morì a Milano in un appartamento dove era solito alloggiare dal 1872 al Grand Hotel et De Milan alle 2:50 del 27 gennaio 1901, a 87 anni. Era venuto nella città lombarda per trascorrervi l'inverno, come faceva da tempo. Colto da malore, spirò dopo sei giorni di agonia. Il Maestro lasciò istruzioni per i suoi funerali: si sarebbero dovuti svolgere all'alba, o al tramonto, senza sfarzo né musica. Volle esequie semplici, come semplice era sempre stata la sua vita. Le ultime volontà del compositore vennero rispettate, ma non meno di centomila persone seguirono in silenzio il feretro. Nei giorni che precedettero la morte di Verdi, via Manzoni e le strade circostanti vennero cosparse di paglia affinché lo scalpitio dei cavalli e il rumore delle carrozze non ne disturbassero il riposo.

Uno dei cori del Nabucco, il celebre Va pensiero finì col divenire una sorta di canto doloroso o inno contro l'occupante austriaco, diffondendosi rapidamente in Lombardia e nel resto d'Italia.
 Intestazione degli atti di governo in nome del re
Viva l'Italia

16 commenti:

  1. Hi B.S., buon anniversario Elettra e
    "VIVA L'ITALIA!"

    RispondiElimina
  2. Thank you for telling the history of the founding of the nation of Italy. I hope you have a joyous celebration of the anniversary of this event.

    RispondiElimina
  3. Auguri Italia e a tutti noi! Bacione

    RispondiElimina
  4. Viva l'Italia e gli italiani:)). Buona festa!

    RispondiElimina
  5. Bella carrellata di grandi personaggi, Elettra.
    Ci hai rinfrescato la memoria...grazie.
    Viva l'Italia!

    RispondiElimina
  6. Sempre picevole e istruttivo seguirti. ciao
    Viva l'Italia, l'Europa e il mondo tutti uniti e liberi.

    RispondiElimina
  7. Fabulous history of your country, Elettra... Thanks so much... I did not know most of this... Hope you have a great CELEBRATION.
    Hugs,
    Betsy

    RispondiElimina
  8. Elettra, da te non ci si poteva che aspettare questo magnifico post, completo e ricco di notizie e immagini storiche. Sei bravissima.

    RispondiElimina
  9. Very interesting, this was something I didn't know before today.

    RispondiElimina
  10. Molto interessante. Stasera in tv da me, c'era il "Nabucco" di Verdi in diretta ed ho lanciato la registrazione. Ho fatto parte di più corali e non so più quante volte io abbia cantato "Va pensiero"... Un abbraccio, cara

    RispondiElimina
  11. Ciao Elettra,

    hai onorato alla grande con questo post così esaustivo, l'Anniversario dell'Unità d'Italia.
    Belle immagini storichez accompagnate dal nostro favoloso inno.

    Viva l'Italia

    Gabriella

    RispondiElimina
  12. Ciao Elettra, bellissimo post, ricco di bellissime foto e notizie storiche.
    Auguri Italia
    Un bacio ed un sorriso

    RispondiElimina
  13. Interesting stuff, since my great grandparents are from Italy and migrated to the US in the early 1900's.
    Have a fabulous day!
    Debbie's Travels

    RispondiElimina
  14. Dichiarazione solenne del presidente Barack Obama:

    "Il 17 marzo l'Italia celebra il 150mo anniversario della sua Unificazione. In questo giorno siamo vicini a tutti gli italiani per onorare il coraggio, il sacrificio e la visione dei patrioti a cui si deve la nascita della Nazione italiana. Nel momento in cui gli Stati Uniti stavano combattendo per salvare la loro Unione, la campagna di Giuseppe Garibaldi per unificare l'Italia fu d'esempio a molti nel perseguimento della loro lotta, incluso i soldati del 39mo reggimento New York meglio conosciuto come 'Guardia di Garibaldi'.
    Oggi l'eredità di Garibaldi e di tutti coloro che hanno contribuito ad unificare l'Italia vive in milioni di americani di origine italiana che tanto hanno fatto per costruire la forza e la ricchezza della nostra Nazione".

    Riconoscendo ufficialmente la data del 150mo dell'Unità d'Italia, Obama ha poi invitato tutti gli Americani a

    "conoscere di più la storia dell'Unificazione italiana e a onorare la lunga amicizia che lega il popolo americano e quello italiano".

    bellissimo articolo, foto stupende... grazie delle emozioni che ci regali ;)
    buon weekend e a presto,
    marco

    RispondiElimina
  15. Interesting post on the history of the Italian nation, I love Verdi. Have a great weekend!

    RispondiElimina