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giovedì 30 dicembre 2010

Un abbraccio dalla Sardegna

Ammirate l'espressione artistica del mio  caro amico Francesco





Grazie mille per questo graditissimo pensiero

lunedì 27 dicembre 2010

I petrali di Reggio Calabria


I Petrali sono dei dolci tipici di Reggio Calabria.
Sono dei dolci di pastafrolla ripieni a forma di mezzaluna, con all'interno un ripieno ottenuto facendo macerare per molti giorni nel vin cotto e nel caffè zuccherato un tritato di fichi secchi, noci, mandorle, buccia di arancia e di mandarino.
L'esterno è di solito guarnito con una spennellata di rosso d'uovo sbattuto e diavoletti colorati (piccole palline di zucchero colorate); alternativamente posso essere guarniti con nocciole tritate ,con glassa di zucchero, con cioccolato fondente o cioccolato bianco.Tali dolci vengono usualmente preparati e consumati durante le festività natalizie.

Ingredienti:
1 kg. di farina, 6 uova, 400 g. di zucchero,
1 bustina di lievito, 200 gr. di burro, 1 bustina di vaniglia,
scorzetta di limone, diavoletti colorati.

Per il ripieno
500 gr. di fichi secchi, 300 gr. di mandorle, 200 di noci,
200 di uvetta, cannella, buccia d’arancia, buccia di mandarino,
caffé q.b. (molto lento), vino cotto.

Per la pasta frolla: Sulla spianatoia facciamo una fontana con la farina, al centro aggiungiamo lo zucchero, le uova, la bustina di vaniglia, lo strutto, la bustina di lievito e una scorzetta di limone grattugiato. Amalgamiamo con le mani gli ingredienti piano piano, formando una pasta non troppo morbida, ma comunque compatta ed omogenea. L’impasto non va lavorato molto con le mani. Copriamo, quindi, con un telo umido e facciamo riposare per una mezz'ora.

Per il ripieno: Tritiamo i fichi e mettiamoli in una "n’zalatera" (ciotola), ammorbidiamoli con il caffé caldo già zuccherato e il vino cotto. Tagliuzziamo le noci, le mandorle, la buccia di arancia e quella di mandarino. Aggiungiamoli insieme all’uvetta e al pizzico di cannella. Amalgamiamo e lasciamo riposare il tutto per almeno due giorni. (Occorre mescolare di tanto in tanto e all’occorrenza eventualmente aggiungere altro caffé).

Per fare i petrali: Infariniamo la spianatoia, tiriamo con il matterello una sfoglia molto sottile dalla quale ricaveremo dei dischi del diametro di 10 cm. circa. Poniamo sulla metà di ogni disco, un cucchiaio di ripieno e ricopriamo con l’altra metà. Mettiamo le mezzelune in forno a 180°, su una teglia precedentemente imburrata.
                                                 Ricetta tratta dal Portale del Turismo della città di Reggio Calabria

venerdì 24 dicembre 2010

" Dominus nostrum Jesus Christi"


" Maria peperit filium suum primogenitum, et pannis eum involvit, et reclinavit eum in praesepio: quia non erat eis locus in diversorio. "

" Maria diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia, perché non c'era posto per loro nell'albergo. "
                                             Vangelo di Luca, II, 7
 
  Buon Natale

Babbo Natale nel mondo!!!!!!!!!

Babbo Natale è una figura mitica presente nel folclore di molte culture che distribuisce i doni ai bambini, di solito la sera della vigilia di Natale. Babbo Natale è un elemento importante della tradizione natalizia della civiltà occidentale, oltre che in America latina, in Giappone ed in altre parti dell'Asia orientale.

 Forse non tutti sanno, però che originariamente il vestito di Babbo Natale era verde.Certo che un Babbo Natale vestito di verde ha sicuramente un bel significato: ricorda l’uomo verde di antica memoria e tradizione dalla cui bocca uscivano piante e fiori, regalo all’umanità. Inoltre l’uomo verde era simbolo di speranza e rinascita e un Babbo Natale verde, portatore di doni e di rinascita offre ottimi collegamenti con il mito ancora più antico, che vuole nei giorni del solstizio d’inverno l’inizio della rinascita, con il sole che riprende il suo cammino allungando le giornate. Non per niente la Chiesa Romana scelse come data per il Natale di Cristo proprio i giorni del solstizio d’inverno, sostituendo col Natale la Festa del Sole di pagana memoria.
Il Babbo Natale vestito di rosso e con la barba bianca è un puro travisamento, un personaggio inventato.  Un personaggio da réclame. Sono stati infatti i pubblicitari della Coca Cola, all’inizio degli anni ’30, a creare l’immagine del vecchietto sulla slitta, per promuovere la bevanda nei mesi invernali. In particolare il celebre illustratore Haddon Sundblom: fu lui a porre la firma al primo disegno del moderno Santa Claus.

Si ritiene che il Babbo Natale moderno sia il risultato dell’unione di vari personaggi, con origini distinte, che sono col tempo confluiti in un’unica figura.
Il primo personaggio è San Nicola di Mira (più noto in Italia come San Nicola di Bari), un vescovo cristiano del IV secolo. Mira (o Myra) era una città della Licia, una provincia dell’Impero bizantino che corrisponde all’attuale Anatolia, in Turchia.
San Nicola divenne noto per le sue grandi elargizioni a favore dei poveri e, soprattutto, per aver fornito la dote alle tre figlie di un cristiano povero ma devoto, evitando così che fossero obbligate alla prostituzione.
Prima della conversione al cristianesimo, il folklore tedesco narrava che il dio Odino (Wodan) ogni anno tenesse una grande battuta di caccia nel periodo del solstizio invernale (Yule), accompagnato dagli altri dei e dai guerrieri caduti.
Odino l’errante
La tradizione voleva che i bambini lasciassero i propri stivali nei pressi del caminetto, riempiendoli di carote, paglia o zucchero per sfamare il cavallo volante del dio, Sleipnir. In cambio, Odino avrebbe sostituito il cibo con regali o dolciumi. Questa pratica è sopravvissuta in Belgio e Olanda anche in epoca cristiana, associata alla figura di San Nicola.
La tradizione germanica arrivò negli Stati Uniti attraverso le colonie olandesi di New Amsterdam e New York prima della conquista britannica del XVII secolo, ed è all’origine dell’abitudine moderna di appendere una calza al caminetto per Natale, simile per certi versi a quella diffusa in Italia il 5 gennaio all’arrivo della Befana.
Santa Claus ha origine da Sinterklaas, il nome olandese del personaggio fantastico derivato da San Nicola, che viene chiamato anche Sint Nicolaas; questo spiega anche l’esistenza di diverse varianti inglesi del nome (Santa Claus, Saint Nicholas, St. Nick).
Rappresentazione popolare di Babbo Natale che cavalca una capra, forse derivata dal Tomte svedese.
Gli abiti di Sinterklaas sono simili a quelli di un vescovo; porta una mitra (un copricapo liturgico) rossa con una croce dorata e si appoggia ad un pastorale. Il richiamo al vescovo di Mira è ancora evidente. Sinterklaas ha un cavallo bianco con il quale vola sui tetti; i suoi aiutanti scendono nei comignoli per lasciare i doni (in alcuni casi nelle scarpe dei bambini, lasciate vicino al caminetto); arriva in piroscafo dalla Spagna ed è accompagnato da Zwarte Piet.
Le strenne che vengono regalate in questa ricorrenza sono spesso accompagnate da poesie, talvolta molto semplici ed, in altri casi, elaborate ed ironiche ricostruzioni del comportamento di chi le riceve durante l’anno trascorso. I regali veri e propri, in qualche caso, sono addirittura meno importanti dei pacchetti in cui sono contenuti, di solito molto sgargianti ed elaborati; quelli più importanti, spesso, sono riservati al mattino seguente. Anche se la spinta commerciale verso il Natale è presente anche in Olanda, la distribuzione tradizionale dei regali viene compiuta da Sinterklaas il 6 dicembre.
Anche in altri paesi la figura di San Nicola ha subito gli adattamenti necessari per uniformarsi al folclore locale. Ad esempio, nei paesi nordici sopravvive ancora l’immagine pagana della capretta di Yule (in svedese julbock), che porta i regali la Vigilia di Natale, e le decorazioni natalizie costituite da caprette di paglia sono molto diffuse. In tempi più recenti, però, sia in Svezia che in Norvegia il portatore di doni viene identificato con Tomte o tomtenisse, un’altra creatura del folklore locale. In Finlandia, la capretta di Yule si chiama joulupukki.
La leggenda più famosa sulla vita del santo, ricordata anche nel Purgatorio di Dante (XX, 31-33), racconta di un nobiluomo caduto in disgrazia che si disperava per la sorte delle sue tre giovani figlie per le quali non aveva una dote disponibile. Nicola volle aiutare la famiglia e, per tre notti consecutive, gettò dentro la finestra del loro castello tre sacchi pieni di monete d’oro. La terza notte trovando chiuse tutte le finestre Nicola fu costretto ad arrampicarsi sul tetto per calare le monete giù dal comignolo. L’oro, cadendo, si infilò nelle calze delle fanciulle appese ad asciugare vicino al camino e, da allora in molti paesi è rimasta la tradizione di appendere calze la notte di Natale per ritrovarle la mattina dopo colme di doni.

Negli Stati Uniti la tradizione vuole che la sera della vigilia di Natale si lascino un bicchiere di latte e dei biscotti per Babbo Natale; in Inghilterra il suo pasto consiste invece di mince pie e sherry. I bambini inglesi e statunitensi lasciano anche fuori casa una carota per le renne di Babbo Natale; un tempo veniva detto loro che se non fossero stati buoni tutto l'anno avrebbero trovato nella calza un pezzo di carbone al posto dei dolci, anche se questa pratica sembra ormai in disuso.
Secondo la tradizione olandese di Sinterklaas, invece, i bambini "mettono fuori la scarpa", ovvero riempiono una scarpa con del fieno e una carota e prima di andare a dormire la lasciano fuori di casa (in alcuni casi il rito viene fatto diverse settimane prima della sera di San Nicola, la sinterklaas avond).
La mattina del giorno successivo il fieno e la carota sono stati sostituiti da un regalo, spesso una figurina di marzapane. Ai bambini cattivi si diceva che avrebbero trovato una fascina, ma questa usanza ormai è stata abbandonata.
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giovedì 23 dicembre 2010

" I crispeddi ca lici " (Le crespelle con l'acciuga)

La tradizione natalizia calabrese annovera tra le sue ricette quella de " i crispeddi ca lici ".
 Ingredienti:
1 kg di farina
50 gr. di lievito di birra
300 gr. di acciughe salate
sale, olio d'oliva per friggere

Disponete la farina "ndo bavanu" (recipiente di terracotta internamente smaltato ed a pareti svasate), aggiungete il lievito diluito in poca acqua tiepida, un pizzico di sale ed impastate. Lavorate la farina aggiungendo acqua tiepida fino ad ottenere una pasta molto morbida; continuate ancora per circa mezz'ora battendo la pastella con la mano destra fino a rendere l'impasto filante. Coprite l'impasto con il canovaccio e lasciatelo lievitare per quattro o cinque ore. Nel frattempo diliscate le alici, pulitele bene e tagliatele a pezzetti. Quando l'impasto sara' lievitato, mettete al fuoco una padella con abbondante olio d'oliva, poi ungetevi le mani d'olio, prendete un po' di pastella (la quantita' che entrerebbe in un cucchiaio), allungatela, inseritevi un pezzetto di acciuga e lasciatela cadere nell'olio bollente. Proseguite fino ad esaurimento dell'impasto. Variante:  in alternativa, si possono semplicemente spolverare con zucchero oppure ricoprire con un pò di miele sciolto. Si servono caldissime.
Ricetta tratta dal portale ufficiale del turismo città di Reggio Calabria


mercoledì 22 dicembre 2010

" Mutatio cutis "

I serpenti mutano periodicamente la loro pelle. Lo scopo della muta è la crescita delle dimensioni del serpente, dunque indispensabile per il miglioramento del movimento.
Nel mio paese si dice che se si trova una muta di serpente si deve raccogliere e tenerla in casa perchè porta fortuna. 







lunedì 20 dicembre 2010

Campi di calcio


 Il Camp Nou ( in catalano: Campo Nuovo), conosciuto anche come Nou Camp, è uno stadio di calcio sito a Barcellona, in Spagna. Con una capacità di 98.772 spettatori è il più capiente stadio di Spagna e di tutta l'Europa, davanti al nuovo impianto londinese di Wembley (90.000) e allo Stadio Lužniki di Mosca (84.745).
Lo stadio ospita le partite casalinghe della prima squadra calcistica del Futbol Club Barcelona. Il nome ufficiale della struttura fu fino alla stagione 2000-2001 Estadi del Futbol Club Barcelona. Un referendum tra i soci decretò il cambiamento del nome ufficiale in Camp Nou, denominazione con la quale l'impianto era indicato informalmente dal 1957, anno della sua costruzione in sostituzione del vecchio stadio di Les Corts. 
Il Camp Nou è stato spesso utilizzato anche per eventi extra-calcistici, numerose star internazionali come Michael Jackson, U2, Pink Floyd e Bruce Springsteen si sono esibite in concerto. Molti altri artisti, fra cui lo stilista Dirk Bikkembergs, hanno avuto la possibilità di utilizzare l'impianto per mostre e sfilate.
 Lo Stadio olimpico di Berlino (Olympiastadion) è il principale stadio di Berlino. Sul luogo dove sorge sono esistiti due stadi, quello attuale ed uno precedente che avrebbe dovuto ospitare i mai disputati Giochi della VI Olimpiade. Entrambi vennero progettati da membri della stessa famiglia, Otto March e il figlio Werner March. Il progetto di March fu rivisto in seguito dall'architetto Albert Speer per ordine di Hitler.
 Lo stadio San Nicola è uno degli stadi più grandi d'Italia. Con i suoi 58.270 posti a sedere è preceduto solo dallo Stadio Olimpico di Roma, dallo Stadio Giuseppe Meazza di Milano e dallo Stadio San Paolo di Napoli. Fu costruito tra il 1987 e il 1990 su progetto dell'architetto genovese Renzo Piano, che diede al nuovo stadio il soprannome di Astronave per la sua inconfondibile forma estetica moderna. Il progetto iniziale non prevedeva la pista di atletica, in seguito utilizzata solo una volta, ma fu aggiunta su sollecitazione del CONI.
La realizzazione dell'impianto era stata resa necessaria al fine di sostituire il vecchio stadio Comunale (Stadio della Vittoria), ormai vetusto, e soprattutto perché Bari era stata designata come una delle sedi dei Mondiali italiani del 1990. 
 Lo stadio della Vittoria, detto anche campo dei Pini, è stato per più di mezzo secolo l'impianto sportivo più importante della città di Macerata.
Nel 1919 nella zona di piazza dell'Armi venne creato un campo sportivo, con tribune in legno, per giocare anche a calcio. Nel 1922 quattro società cittadine diedero vita alla S.S. Maceratese, e vennero ampliate le tribune in modo da ospitare un maggior numero di tifosi.
Nel 1926 il club partecipò alla massima serie, e si decise di costruire nuove tribune in cemento e di sistemare il fondo. I lavori furono affidati all'architetto Cesare Bazzani che presentò un progetto di sistemazione e recinzione del campo, creazione di un nuovo ingresso, nonché costruzione di varie tribune, piscine e campi da tennis adiacenti al monumento ai Caduti.
I lavori iniziarono, in ritardo, nell'agosto 1927, ma furono svolti con estrema velocità e terminarono a novembre dello stesso anno. L'impianto, privo delle piscine e dei campi da tennis, fu inaugurato dal ministro Giuseppe Bottai; il costo fu di 404.000 lire. Durante il Ventennio l'impianto era utilizzato anche per il Sabato fascista, ai cui giochi era tenuta a partecipare tutta la cittadinanza
Negli anni quaranta la Maceratese giocò in Serie C e B: si decise perciò di aggiungere due tribune coperte in legno che portarono la capienza a 5.000 posti circa.
Nel 1964 fu inaugurato il nuovo stadio Helvia Recina, e da quell'anno l'impianto della Vittoria restò utilizzato soprattutto dai settori giovanili delle diverse squadre cittadine.
All'inizio degli anni ottanta, grazie ad un finanziamento del CONI, l'impianto subì una parziale ristrutturazione con sistemazione dell'unico tratto di pista di atletica, ingrandimento e ammodernamento degli spogliatoi, e un vano tentativo di creazione di un manto erboso.
Nel 2007 lo stadio è stato affidato in concessione alla Vis Macerata, che milita in Promozione, e dopo molto tempo si è finalmente riusciti a modificare radicalmente il fondo con il ricorso all'erba sintetica.
 .Lo stadio Mario Rigamonti è un impianto sportivo di Brescia, terreno di gioco interno dell'omonimo club calcistico.
Negli anni cinquanta l'amministrazione comunale deliberò di costruire un nuovo stadio in sostituzione di quello all'epoca esistente, lo Stadium di viale Piave.
Nell'aprile del 1956 iniziarono dei lavori di ampliamento ad un impianto preesistente del 1928, l'attuale Rigamonti, che si conclusero tre anni più tardi (nel 1959), dando così la possibilità alla compagine locale di giocare nel nuovo impianto il campionato di Serie B.
Fu così chiamato in memoria del giocatore bresciano Mario Rigamonti, militante nel Grande Torino e morto nella tragedia di Superga del 1949.
La sua capienza è di 27.592 posti (di cui 45 in tribuna stampa), recentemente ridotta, dopo il giro di vite contro la violenza negli stadi, a 16.308. 
 Lo Stadio Giuseppe Meazza, noto principalmente come Stadio San Siro dal quartiere in cui è situato, è lo stadio di calcio della città di Milano, nonché il più capiente stadio italiano e uno degli impianti calcistici più famosi e prestigiosi d'Europa (tanto da essere stato soprannominato La Scala del Calcio). L'ultima modifica dello stadio è stata realizzata per i mondiali di calcio del 1990. Ospita le partite casalinghe del Milan e dell'Inter.
 Lo Stadio Olimpico è il principale e più capiente impianto sportivo di Roma. Sorge all'interno del complesso sportivo del Foro Italico, nella parte settentrionale della città. Patrimonio del CONI, la struttura è destinata principalmente al calcio (vi si svolgono le gare interne di Lazio e Roma ed è la sede della finale di Coppa Italia) e all'atletica leggera, ma occasionalmente ospita concerti di musica leggera e altri eventi di vario genere. Nel corso della sua storia è stato sottoposto a tre sostanziali ristrutturazioni e ad un completo restyling.
Lo Stadio delle Alpi era uno stadio di Torino che si trovava in Strada Comunale di Altessano, 131. La sua demolizione fu completata a luglio 2009.
Era stato progettato dallo Studio Hutter per i Mondiali del 1990. Contava 69.041 posti a sedere, disposti su 3 anelli per un'altezza dal campo di 33 metri con il 90% al coperto, più 254 di tribuna stampa per un totale di 69.295 posti.
I lavori di costruzione iniziarono nel giugno 1988 e il campo da gioco venne realizzato ad un livello di -10 metri sul piano campagna. Lo stadio era costruito in gran parte con prefabbricati in cemento, cosa che ha permesso l'ultimazione dell'impianto in meno di due anni.
Nel 2003 la Juventus ha acquistato dal Comune per 99 anni il diritto di superficie sull'area dello stadio. Nel 2006 lo stadio è stato chiuso alle attività sportive. Nel 2008 la società bianconera ha presentato infine il progetto per l'abbattimento dello Stadio delle Alpi, portato a termine nel marzo 2009, e la costruzione sopra quell'area di un nuovo impianto di sua proprietà, che sarà pronto nel 2011. Per ora il nome scelto per il nuovo stadio della Juventus è Juventus Arena.

sabato 18 dicembre 2010

Sunshine award

"Sol brillante"è la strenna-premio che la mitica Sciarada ha voluto inviarmi .
"Sol brilliant" is the prize  that mythical Sciarada he wanted to send .

Queste sono le indicazioni da seguire quando si riceve l'omaggio del premio:
These are the instructions to follow when you receive the homage of the prize:

1) Ringraziare coloro che ci hanno premiato.
1) To thank those who have won an award.

2) Scrivere un post per il premio.
2) Write a post for the award.

3) Passarlo a 12 blog che riteniamo meritevoli .
3) Increased to 12 blogs that we deserve.

4) Inserire il collegamento di ciascuno dei blog che abbiamo scelto.
4) Insert the link of each of the blogs that we have chosen.

5) Dirlo ai premiati .
5) Telling rewarded.

  ho estratto con un sorteggio i seguenti blog  :
I extracted with a draw the following blogs:


Ad maiora da Elettra

giovedì 16 dicembre 2010

Biglietti augurali-2


Anno 1955

 Anno 1953

 Anno 1954

 
 Anno 1933

 
 Anno1957

 
 Anno 1933

 
 Anno 1946

 
 Anno 1963