lunedì 13 dicembre 2010

Santa Lucia


La prima testimonianza sull'esistenza di Lucia ci è data da un'iscrizione greca scoperta nel giugno del 1894  nella catacomba di san Giovanni,  essa ci mostra che, già alla fine del quarto secolo o all'inizio del quinto, un siracusano - come si deduce dall'epigrafe alla moglie Euschia - nutriva una forte devozione per la "sua" santa Lucia.
Lucia nacque a Siracusa, subì il martirio sotto Diocleziano, per cui si è voluto fissare la data di nascita al 283.
La giovane  apparteneva a una ricca famiglia siracusana, promessa sposa a un pagano. Per una malattia della madre compì un viaggio a Catania, per visitare il sepolcro di S. Agata, sul quale pronunciò il voto di conservare la verginità. Distribuì perciò i beni ai poveri e rinunciò al matrimonio. Arrestata su denuncia del fidanzato, fu sottoposta a diverse torture: condotta in un lupanare, trascinata da una coppia di buoi, cosparsa di pece bollente, posta sulla brace ardente.Viene decapitata e prima di morire annuncia la destituzione di Diocleziano e la pace per la Chiesa , era il 13 dicembre 304.
Privo di ogni fondamento è l'episodio di Lucia che si strappa gli occhi. L'emblema degli occhi sulla tazza, o sul piatto, è da ricollegarsi, semplicemente, con la devozione popolare che l'ha sempre invocata protettrice della vista a causa del suo nome Lucia (da Lux , luce).
 Il corpo della santa, portato a Costantinopoli in epoca antica dai Bizantini, è stato successivamente trafugato dai Veneziani che conquistarono la città (l'attuale Istanbul) e ora è conservato a Venezia. Le sacre spoglie della santa siracusana tornarono eccezionalmente a Siracusa per sette giorni nel dicembre 2004 in occasione del 17° centenario del suo martirio. Santa Lucia è Patrona di Siracusa, dei ciechi, degli oculisti, viene invocata contro le malattie degli occhi e le carestie.
Il culto di Santa Lucia in Svezia
  Tanti anni fa Re Canuto di Svezia proclamò che il Natale sarebbe durato un mese, dal 13 dicembre - all'epoca giorno del solstizio d'inverno - al 13 gennaio, giorno appunto di San Canuto. Non si sa bene perché Lucia, una santa siciliana, fosse cosi onorata nella lontana e fredda Svezia: si racconta che avesse visitato personalmente il Paese oppure che furono i missionari cristiani a parlare di lei al popolo e a diffonderne il culto. Qualunque sia l'origine, gli svedesi dimostrarono subito molto amore per Lucia, colei che porta luce, festeggiata proprio il giorno del ritorno del sole e della vita. Nel 1927 , un quotidiano di Stoccolma decise di bandire un concorso per eleggere la ''Lucia di Svezia" che, con una corona di sette candele e vestita di una tunica bianca, doveva raccogliere le offerte e i doni da distribuire ai poveri e ai bisognosi in occasione delle feste natalizie. L'iniziativa ebbe un successo clamoroso che persiste tutt'oggi, tanto che, a Stoccolma, ad incoronare la prescelta è il vincitore del premio Nobel per la letteratura. Nel paese si è diffusa una tradizionale canzone di santa Lucia (Luciasången) che non è altro che la celebre "santa Lucia" napoletana adattata con un testo in lingua svedese. In diverse città alcune bambine sfilano vestite come santa Lucia intonando il Luciasången di casa in casa.
 Dal 1950 la festa svedese è collegata a quella siciliana,  la Lucia svedese si reca a Siracusa per partecipare alla processione che conclude i festeggiamenti in onore della Santa.

La festività di Santa Lucia è molto sentita in tutta la Scandinavia, visto che rappresenta un momento di allegria prenatalizia nel momento più buio dell'inverno nordico. Nelle famiglie si preparano dolci e bevande tipiche della festa e in particolare le "Lussekatter di Santa Lucia", ovvero delle  focaccine allo zafferano che i bambini distribuiscono durante la festa



" Han chiuso gli occhietti già tutti i bambini
e sognan la Santa sui tetti vicini
Or viene pian piano col caro asinello
che porta sul dorso il grande fardello
La stella lucente fa luce alla via
la segue contenta la Santa Lucia "

venerdì 10 dicembre 2010

Le terme di Caracalla

Le Terme degli Antonini dette anche di Caracalla , rappresentano a Roma  uno dei più maestosi  esempi di terme imperiali , la  loro struttura ancora oggi si conserva quasi completamente.
I bolli laterizi dimostrano che fu l'imperatore Caracalla a volerle sull'Aventino tra il 212 e il 217.Le terme nacquero come struttura pubblica per essere usate da popolo ed in particolare ne usufruirono gli abitanti del quartiere della XII Regio.
La capienza era di circa millecinquecento persone, gli ambienti principali erano
" il calidarium " : una stanza generalmente esposta al sole satura di vapori caldi ,
" il frigidarium ": una stanza con vasche di acqua fredda,
" il tepidarium " : una stanza la cui temperatura era intermedia tra il calidarium e il frigidarium.
Le terme di Caracalla sono le seconde per grandezza dopo quelle di Diocleziano.














giovedì 9 dicembre 2010

Le frecce tricolori


Le Frecce Tricolori, il cui nome per esteso è Pattuglia Acrobatica Nazionale, costituente il 313º Gruppo Addestramento Acrobatico, sono la pattuglia acrobatica nazionale (PAN) dell'Aeronautica Militare Italiana, nate nel 1961 in seguito alla decisione dell'Aeronautica Militare di creare un gruppo permanente per l'addestramento all'acrobazia aerea collettiva dei suoi piloti.
Con dieci aerei, di cui nove in formazione e uno solista, sono la pattuglia acrobatica più numerosa del mondo, ed il loro programma di volo, comprendente una ventina di acrobazie e della durata di circa mezz'ora, le ha rese tra le più famose








 






 





lunedì 6 dicembre 2010

I biglietti augurali


 Nell'antica Roma,  i grandi imperatori e le persone comuni usavano farsi predire il futuro dagli àuguri  attraverso l'interpretazione del volo degli uccelli , delle viscere degli animali, dei fenomeni atmosferici e dei sogni, e seguendo questa tradizione a inizio anno  solevano farsi  verbalmente  "gli auguri", presagi ed auspici  di felicità futura.
  Nel 1475  uno  studente tedesco invia ad  suo insegnante un messaggio scritto per le feste di capodanno dando inizio a  questa tradizione che andrà a svilupparsi per tutto il '500.
 Nel Settecento  l'uso di scambiarsi gli auguri coinvolge la festività del Natale e nel primo Ottocento fanno la loro prima apparizione biglietti più raffinati arricchiti da fini decorazioni; si consolida la moda, tra i ricchi nobili, di inviarsi delle cartoline dipinte da famosi artisti e grazie allo sviluppo della stampa, spedirsi cartoncini augurali divenne un fenomeno di massa.
 Il 1870 vede la nascita della prima cartolina augurale popolare ad opera di  un litografo inglese, John S. Day, che  decora con una cornicetta di vischio e agrifoglio e al centro la classica frase “Buon Natale e felice Anno Nuovo”,  una spoglia cartolina postale ufficiale da mezzo penny . Una delle più grandi sostenitrici dei biglietti augurali fu proprio la regina Vittoria che durante il suo regno vide un gran proliferare di biglietti intagliati che riproducevano bellissimi ricami luccicanti, con immagini di paesaggi innevati , Babbi Natale, candele, stelle comete, presepi, abeti, bambini festanti ecc.  Nel Novecento si raggiunge l'apice del successo poichè a questi bigliettini   si interessano anche  grandi artisti pubblicitari tra cui Dudovich che riproduce graziose signorine avvolte in caldi abiti di moda su slitte o piste di ghiaccio e anche il ceco Alphonse Mucha si sbizzarrisce con rappresentazioni di donne floreali. Il declino dell'uso dei bigliettini nasce alla fine della Prima Guerra Mondiale , in cui si continua nello scambio dei biglietti ma la qualità della carta con cui vengono prodotti  e la qualità delle decorazioni vengono perse.
Negli anni novanta e-mail e sms ne hanno decretato l'uso minimo.
Anno 1953


Anno1954

 Anno1954
 Anno 1952

Anno 1954


Anno 1947


Anno 1948
Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...