Mario Del Monaco è stato un tenore italiano. Nacque da padre napoletano e madre fiorentina. Studiò violino come autodidatta e capì che la sua vera passione era il canto, sostenuto dal maestro Raffaelli che ne apprezzò il talento, per questo si iscrisse al liceo musicale di Pesaro dove incontrò il maestro Arturo Melocchi, che in seguito riuscì a risolvere dei problemi alle corde vocali che il tenore si procurò alla scuola del Teatro Reale dell'Opera di Roma dove conobbe Rina Fedora Filippini che nel 1941 divenne sua moglie
Conseguì il diploma di pittura e scultura alla Scuola d'Arte della stessa città di Pesaro. Il 1939 vide l' inizio della sua carriera artistica con il ruolo di Turiddu in Cavalleria rusticana di Mascagni. Il 31 dicembre 1940 è il giorno del suo primo successo nel ruolo di Pinkerton (Madama Butterfly), al Teatro Puccini di Milano. La guerra procurò qualche problema alla sua carriera che però decollò nel 1945. A Londra nel 1946 ci fu il suo primo debutto internazionale seguito da quello nel 1949 alla Scala di Milano, con il ruolo di Andrea Chènier di Umberto Giordano . Il 1950 fu un anno importantissimo per lui , perchè l'interpretazione dell'Otello di Verdi al Teatro Colón di Buenos Aires gli aprì le porte dei teatri più prestigiosi del mondo in cui si esibì in rappresentazioni rimaste nella storia dell'opera. Anche il teatro Bol'soj di Mosca lo ospitò nel dopoguerra come primo cantante italiano, il che gli valse grazie alle interpretazioni nella Carmen e nei Pagliacci l'onorificenza dell'ordine di Lenin. Un incidente automobilistico nel 1964 causò una breve pausa nella sua carriera che riprese a fine anno per finire nel 1975. con l'opera dei Pagliacci. E' da ricordare che fu spesso affiancato da Renata Tebaldi con cui costruì un sodalizio artistico di notevole spessore, particolarmente in Tosca, Otello e Andrea Chénier. Negli ultimi anni della sua vita si dedicò all'insegnamento abitando nella sua villa di Lancenigo, vicino Treviso. Morì per un infarto dopo un lungo periodo di dialisi renale e il suo corpo con indosso le vesti di Otello da lui stesso disegnate riposa nel cimitero centrale di Pesaro in un monumento sepolcrale opera dello scultore Giò Pomodoro.