« Arrivai in città ammirando la sua strana posizione. Costruita su una altura discende come un lungo nastro sul versante orientale della montagna, poi girandosi a guisa di S viene a distendersi lungo il mare........... » (considerazione su Scilla dello scrittore Dumas)
Scilla in dialetto reggino u Scigghiju è un comune di 5.162 abitanti della provincia di Reggio Calabria, costituisce uno tra i borghi più belli e caratteristici d'Italia, fu apprezzato da artisti di ogni epoca e di ogni nazionalità .
Scilla veniva anticamente chiamato in greco antico Skylla o Skyllaion, in latino Scylla, dunque il nome di Scilla potrebbe probabilmente significare "scoglio".
La navigazione dello Stretto, ha delle notevoli difficoltà a causa delle correnti rapide ed irregolari che raggiungono una velocità di 9 Km e che scontrandosi danno luogo a enormi vortici, uno dei più noti è quello di Scilla (colei che dilania) che si forma sulla costa calabrese da Alta Fiumara a Punto Pizzo contrapposto a Cariddi (colei che risucchia), che si forma davanti alla spiaggia del Faro . Questi due vortici famosi derivano dall'urto delle acque contro Punta Peloro e Punta Torre Cavallo.
Varie sono le leggende che si raccontano su Scilla
La ninfa Scilla si recava spesso sugli scogli di Zancle, passeggiava sulla spiaggia e faceva il bagno nelle splendide, limpide acque del mar Tirreno. Una sera, in quei luoghi incontrò un pescatore di nome Glauco divenuto dio marino che si innamorò di lei tanto da respingere Circe che offesa e ferita, decise di vendicarsi tramutando la rivale in una creatura mostruosa, con sei teste di cani rabbiosi e ringhianti. Così Scilla andò a nascondersi presso lo stretto di Messina in un antro là dove la costa calabra si protende verso la Sicilia. Da lì seminava strage e terrore tra i naviganti che imprudentemente le passavano vicino.
Solo il mitico Ulisse tra tutti i naviganti dell'antichità ebbe il coraggio di raggiungere questi luoghi per guardare Scilla negli occhi.
Odissea, XII
Scilla ivi alberga, che moleste grida
Di mandar non ristà. La costei voce
Altro non par che un guaiolar perenne
Di lattante cagnuol: ma Scilla è atroce
Mostro, e sino a un dio, che a lei si fesse,
Non mirerebbe in lei senza ribrezzo,
Dodici ha piedi, anteriori tutti,
Sei lunghissimi colli e su ciascuno
Spaventosa una testa, e nelle bocche
Di spessi denti un triplicato giro,
E la morte più amara di ogni dente.
Un grammatico di Cesarea di nome Pausania , racconta che Scilla figlia di Niso, re di Megara, aiutò il re Minosse di cui era innamorata a conquistare le terre che erano sotto il dominio del padre. Dopo il tradimento però Minosse non la sposò e l'abbandonò alle onde del mare, che trasportarono il suo corpo, di mirabile fattura greca, ai piedi del promontorio a cui fu dato il nome della povera infelice.
Hola! Gracias por mostrar este maravilloso lugar, y gracias por tu visita en mi blog!
RispondiEliminaUn abrazo desde Argentina! José
What a spectacular place! That last photo is really awesome!
RispondiEliminaIt is geat place, looks so beautiful.
RispondiEliminaNice pictures.
I could live there. Dive right off my balcony into the blue waters.
RispondiEliminaThe homes are truly exposed to the sea. The solitary round rock that protrudes from the blue water is indeed a mermaids rock.
Thank you for this post - please post more like this. Great series.
Piękne zdjęcia!!! :)
RispondiEliminaWater is elemental. Here it shows!